Modena, tutto pronto con Buk Festival 2022: Di Pietrantonio, Jalisse, Ologramma super ospiti della manifestazione

Modena BUK Festival, il conto alla rovescia per la 15^ edizione, in programma dal 6 all’8 maggio negli spazi suggestivi del Chiostro di San Paolo, scatta con il conferimento del Premio Speciale 2022 alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio, Premio Campiello 2017 per “L’Arminuta”: «siamo onorati di aggiungere un’autrice così prestigiosa al palmares dei nostri vincitori – spiega il direttore artistico, Francesco Zarzana – Da 15 anni BUK Festival, riferimento per la piccola e media editoria italiana, coltiva il valore della bibliodiversità: il Premio Speciale 2022 va a Donatella Di Pietrantonio per la capacità di parlare al nostro tempo con una scrittura forte e vivida, nella quale scorrono emozioni e sentimenti di intensità sobria e sapida, per i ritratti personali e familiari che la scrittrice ha consegnato alle nostre letture, per le rappresentazioni capaci di alimentare immedesimazione e immaginazione». Donatella Di Pietrantonio ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Con L’Arminuta (Einaudi 2017, tradotto in piú di 25 Paesi) ha vinto il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio. Per Einaudi ha pubblicato anche Bella mia (prima edizione Elliot 2014), con cui ha vinto il Premio Brancati. Nel 2021, sempre con Einaudi, è uscito Borgo sud, secondo classificato al Premio Strega. La consegna del Premio Speciale è in programma lunedì 2 maggio, quando sarà di scena, dalle 20.30 al Teatro Storchi, la straordinaria e festosa serata “Aspettando BUK” 2022, un caleidoscopio di eventi scenici. La partecipazione è aperta a tutti, biglietti gratuiti scaricabili su eventbrite.it / Aspettando Buk. Info e dettagli: bukfestival.it
Al centro della serata è programmato il debutto, in prima assoluta, dello spettacolo teatrale “Charlotte”, diretto da Francesco Zarzana che firma anche il libro omonimo uscito lo scorso autunno, un appassionante “docu-novel” ambientato nel 1793, in piena Rivoluzione Francese. Protagonista è Charlotte Corday, la giovane donna di Caen macchiatasi di uno degli assassini che hanno fatto storia e che la storia l’hanno cambiata. Charlotte Corday, appassionata di filosofia e studiosa delle nuove idee illuminate, viveva in uno dei più noti centri girondini dell’epoca. Decise che Jean Paul Marat doveva essere ucciso perché l’ami du peuple si era invece rivelato esserne il nemico, la personificazione del terrore e della morte. Nel suo monologo Charlotte racconta in prima persona gli ultimi giorni convulsi, sino all’atto omicida liberatorio – il 13 luglio 1793 – e quindi il processo e l’inesorabile condanna alla ghigliottina. Il ruolo di Charlotte sarà affidato all’interpretazione dell’attrice Carmen Di Marzo, un volto familiare agli spettatori di BUK che si sono emozionati seguendola nel corto “Conciliare stanca” dedicato alla violenza sulle donne e l’hanno recentemente applaudita nel lungometraggio storico “L’incanto e la delizia” focalizzato sulla famiglia d’Este, entrambi scritti e diretti da Francesco Zarzana. Le musiche originali dello spettacolo saranno invece firmate dal compositore Alessandro Panatteri, collaboratore di Ennio Morricone insieme al quale ha firmato alcuni passaggi del soundtrack de “La leggenda del pianista sull’oceano”. «Con Charlotte – spiega Francesco Zarzana – proseguo nel mio lavoro di “indagine” sul mondo femminile e sulla violenza in particolare. Qui è la donna l’assassina che uccide per motivi sicuramente politici, ma soprattutto si sacrifica per evitare altre sciagure. Sono stato ispirato dal famoso quadro di Louis David, grande amico di Marat, che lo ritrae nella vasca da bagno pugnalato: mi sono chiesto perché non avesse dipinto anche la sua assassina. Così ho cercato di capire chi fosse veramente
Charlotte e cosa successe prima di quel gesto, ma anche cosa accadde dopo».
La festa anteprima “Aspettando BUK” 2022 si completerà con la consegna del BUK Festival Award 2022 agli “Ologramma”, il gruppo corale e strumentale formato da ragazzi e ragazze con differenti disabilità: «per la straordinaria capacità di coniugare in maniera eccellente in tutte le esibizioni musica, letteratura ed emozioni. Ologramma è anche un libro che raccoglie il percorso di questi primi dieci anni di inclusione e di successi». Gli Ologramma, attesissimi il 28 maggio all’autodromo di Imola in apertura del grande concerto di Vasco Rossi, sono nati nel 2010 e contano una quarantina di elementi. Ne fanno parte sia ragazzi che presentano disabilità
più o meno gravi, sia ragazzi che “semplicemente” amano fare musica insieme e trovano in questo contesto uno spazio adeguato per la loro creatività: un laboratorio permanente di inclusività in cui la musicoterapia è efficacemente applicata. E il 2 maggio, sul palcoscenico del Teatro Storchi, agli Ologramma si affiancheranno i Jalisse, una delle formazioni più note e amate del pop nazionale. Insieme ai ragazzi i Jalisse proporranno alcuni grandi successi: dalla famosissima “Fiumi di Parole” alla più recente “Non aver paura di chiamarlo amore”, colonna sonora del docu-film “L’Incanto e la Delizia” sul Palazzo Ducale di Sassuolo.